Articolo scritto per la rivista STANZE, di cui trovate contatti e link vari QUI
“Autoritratto con moglie e modelle” è probabilmente uno dei suoi scatti più famosi, meno conosciuto alla maggior parte della gente, ma decisamente il mio preferito di Newton.
In questa immagine, che fa parte della collezione “private property”, primo catalogo erotico del fotografo (che, vorrei ricordare, iniziò tardissimo, nella sua carriera, a scattare nudi) c’è tutto l’Helmut Newton che conosciamo: c’è la nudità,come rappresentazione della sensualità, dell’erotismo, le scarpe nere indossate dalla modella che mostra sfacciatamente la schiena al fotografo, che richiamano il feticismo sempre presente negli scatti dell’artista, gli abiti gettati a terra, e i cavi sparsi sul pavimento, che invece richiamano un’atmosfera assolutamente informale, c’è lui, il fotografo irriverente, famoso, che si ritrae, senza mostrare il suo viso chino sulla fotocamera, che indica il desiderio di essere ricordato per il suo lavoro piuttosto che per il suo viso, c’è l’impermeabile, feticcio da guardone…e poi c’è June, ritratta quasi come una severa spettatrice impegnata a giudicare il lavoro del fotografo, la scritta “Sortie” sulla porta spalancata sulla città, che offrono l’atmosfera di uno studio fotografico prestigioso in una città privilegiata, di lusso…
insomma, tutti gli elementi che hanno contribuito a rendere unico e riconoscibile lo stile di questo grande maestro.
Potrei raccontare della composizione dell’immagine, divisa in terzi (che partono dalla modella e arrivano alla moglie June) a raccontare, nel senso di lettura occidentale da sinistra a destra, quasi una storia, ma preferisco piuttosto raccontare l'aneddoto della genesi dello scatto, che trovo decisamente più divertente: questa foto fu realizzata nel 1981 nello studio fotografico di Vogue Paris, Newton era incaricato di scattare, per un redazionale di Vogue Homme, delle foto a un trench, ma quel giorno non aveva assolutamente voglia di fotografare un modello maschile.
Perse quindi tempo fino all’ora di pranzo, in cui si ritagliò un pò di tempo per scattare delle foto alla sua modella preferita di quel periodo, Sylvia Gobbell.
Sylvia era riflessa nello specchio, e un’altra modella, fuori dall’inquadratura, a mostrare solo le lunghe gambe, elemento di mistero preparato alla perfezione.
In quel momento arrivò la moglie di Newton, che doveva pranzare con lui, entrò dalla porta di servizio, che lasciò aperta, dato che nello studio, con le luci di scena accese, faceva piuttosto caldo.
June si sedette in un angolo, su una sedia da regista, un po' scocciata dal ritardo del marito, che nel frattempo aveva indossato, per uscire, il trench da fotografare per il servizio di Vogue.
Ed ecco lo scatto!
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