C’è chi l’ha definita la fotografia più famosa d’America, ma non amo questa definizione,
perché non c’è una fotografia più importante di altre, ma fotografie che riescono ad intrecciarsi strettamente con la storia, e con il tessuto stesso della società che stanno testimoniando, immagini che congelano momenti leggendari come quelle che ritraggono Neil Armstrong sulla luna, o i sei marines che sollevano la bandiera americana sul monte Suribachi, durante la battaglia di Iwo Jima, o John Kennedy jr. che fa il saluto militare al passaggio della bara del padre.
Questa immagine invece, al posto di rappresentare un grande evento, o un leader politico, presenta una donna, una donna comune, che porta sul viso ogni difficoltà che ha dovuto affrontare, che divenne, ritratta da Walker Evans, l’icona della crisi degli anni ‘30.
Durante il suo viaggio con Agee, Evans incontrò l’agricoltore Frank Tingle e due suoi parenti, Bud Floyd e Floyd Burroughs, che avevano lavorato in fattorie adiacenti.
La maggior parte delle immagini per il servizio mai pubblicato da Fortune, che diventò poi “Let us now praise famous men”, furono scattate dentro, e intorno, al capanno di quattro stanza della famiglia Burroughs.
“la famiglia non possedeva nulla, non la loro casa, non la terra, non il mulo o gli attrezzi della fattoria, Burroughs era un mezzadro, al momento del raccolto doveva dare al padrone metà del cotone e del mais coltivato, e ripagare i debiti contratti durante l’anno per il cibo, i semi, fertilizzanti o medicinali.
nel 1935 aveva chiuso l’anno con 12 dollari di debiti, il che era quasi un miracolo, perchè alla fine del 1934 aveva dovuto al suo padrone di casa ottanta dollari”
il ritratto di Allie Mae, la ventisettenne moglie di Burroughs, fu scattato contro la parete posteriore del capanno, ed è caratterizzato da una composizione e una chiarezza senza precedenti.
Walker posizionò la fotocamera 8x10 pollici piuttosto vicino al volto della donna, così vicino che è possibile vedere le rughe del volto e i motivi delle assi di pino dietro di lei, le cui linee orizzontali evidenziano il suo sguardo inquietante e rassegnato, fisso nel nostro, e le sue labbra, contratte, che non sorridono.
E’ il volto di una donna invecchiata prima del tempo, che ha conosciuto il duro lavoro e la fame, il ritratto che potrebbe essere quello di un personaggio di Uomini e Topi di Steinbeck, senza la scintilla di speranza per vivere la propria vita inevitabilmente condannata.
Ed è la natura enigmatica e ambigua della sua espressione, che potrebbe ricordare la Gioconda di Leonardo da Vinci, che la trasforma da un cliché simbolo della disperazione, un oggetto di coscienza sociale, in qualcosa di unico, rivoluzionario: il soggetto della storia raccontata da Agee.
In Alabama Evans scoprì che, mettendo da parte la propria emotività e il proprio egocentrismo, che l’avrebbe portato inevitabilmente a raccontare quello che stava guardando con il suo punto di vista, poteva ritrarre i suoi soggetti nel modo più trasparente e diretto possibile.
In realtà Evans scattò quattro fotografie di Allie Mae,registrando diverse espressioni facciali della donna che, nelle sue stesse parole:
“vanno da una confusa cooperazione alla rabbia e al risentimento covanti”
I ritratti, sebbene molto simili tra loro, registrano emozioni che vanno dalla confusione alla rabbia meditabonda al risentimento, trasmessi da una leggera inclinazione della testa, dai solchi intorno agli occhi, dalla diversa tensione delle labbra.
Nel 1938, per la sua personale mostra “American Photographs” Walker scelse lo scatto che mostrava Allie Mae nella sua espressione più contenta e serena, ma per il suo lavoro
“Let us now praise famous men” scelse invece quello che la mostrava più chiusa e irritata, perchè Allie, durante gli scatti, era ostile nei confronti dell’artista, temendo di essere ritratta
“in una luce tale che sembrava non potesse farci nulla, che fosse condannata all’ignoranza”
Il poeta e il fotografo lasciarono il capanno della famiglia Burroughs poco tempo dopo, non tornando, forse per senso di colpa, mai più a trovare i loro ospiti.
Evans divenne, anche grazie a questa immagine, uno dei principali fotoreporter del suo tempo, beneficiando in molti modi e facendola diventare addirittura fulcro del proprio portfolio, mentre la protagonista dello scatto, continuò a vivere, sconosciuta, nell’Alabama dilaniato dalla miseria della grande depressione.
コメント